Dirigente accompagnatore Dario Meneghini
Dirigente accompagnatore Massimo Romagnoli
Dirigente accompagnatore Delfino Savino
Giocatori:
Riccardo Conti PORTIERE
Antonio Sportiello DIFENSORE
Filippo Pascarella DIFENSORE
Manuele Termini DIFENSORE
Alessandro Delfino CENTROCAMPISTA
Diego Meneghini CENTROCAMPISTA
Daniele Tota CENTROCAMPISTA
Alessandro Tota CENTROCAMPISTA
Samuel Romagnoli CENTROCAMPISTA
Davide Morucchio CENTROCAMPISTA
Andrea Cannella ATTACCANTE
Alberto Atzori ATTACCANTE
sabato 27 marzo 2010
LE PAGELLE DI DRUENTO - LINGOTTO
E' Riccardo Conti il migliore in campo della 5/a Giornata di campionato, premiato dalla società con un trofeo per l'impegno e la serietà dimostrata in quest'ultimo mese.
CONTI 7,5: 240 minuti senza subire gol sono una dimostrazione dei miglioramenti di questo ragazzo che sta parando davvero bene. Impeccabile il suo comportamento negli allenamenti dove si allena sempre dando il massimo. Esemplare in alcuni interventi oggi contro il Lingotto.
Sportiello 6,5: nel primo tempo gioca svogliato e senza grinta, nel terzo tempo si esibisce in una grande prova di orgoglio. Deve giocare di più la palla con i compagni e approfittare della sua falcata.
Termini 7: il capitano è sempre una garanzia, non sbaglia un intervento.
Pascarella 6,5: meglio da esterno che da centrale, buono il suo contributo anche se a volte si dimentica che nel calcio esiste anche la fase difensiva.
Meneghini 6,5: Buone alcune trame di gioco, ma potrebbe fare molto meglio se tenesse la posizione. Gioca 10 metri più avanti del ruolo che gli compete cercando la via della rete. Quando si mette in testa che deve rispettare la posizione potrebbe diventare un ottimo regista.
Romagnoli 6,5: ha la falcata per galoppare su tutta la fascia, nel secondo tempo lo fa alla grande, sarà il suo ruolo del futuro.
Tota 6,5: Non è ancora in forma per via dell'infortunio muscolare ma contribuisce alla vittoria della squadra grazie al suo dinamismo.
Cannella 6,5: Si muove molto, si mette a disposione della squadra sacrificandosi anche in fase difensiva. Deve migliorare il dialogo con i compagni d'attacco cercando la precisione.
Atzori 6,5: la giovane punta del Druento si dimostra implacabile sotto porta, un vero cecchino dell'area di rigore.
Delfino 6,5: sulla fascia destra si disimpegna alla grande. Marca l'uomo e riparte dando supporto al centrocampo. Ottimo.
Ligato 6: la squadra continua a vincere, ma il risultato conta poco in queste categorie. Molto meglio puntare su una manovra che faccia divertire il pubblico ammirando un giro palla a memoria. L'obiettivo fino al termine del campionato sarà la ricerca del gioco senza mai buttare via un pallone.
mercoledì 24 marzo 2010
PREMIO DEL MESE
Ieri, 23 marzo 2010, al termine dell'allenamento, il responsabile della scuola calcio, Enzo Barbieri, ha premiato con un trofeo il giovane Filippo Pascarella per l'impegno dimostrato nell'ultimo mese di allenamento, con l'augurio che il ragazzo si comporti sempre meglio.
domenica 21 marzo 2010
IL MIGLIORE IN CAMPO
E' Andrea Cannella il migliore giocatore della 4/a Giornata di Campionato.
L'attaccante del Druento si impegna sempre al massimo in ogni partita e si distingue per grinta, abnegazione, fantasia, destrezza. Il Mister è molto contento di lui. Deve migliorare l'attenzione e l'applicazione negli allenamenti.
San Mauro - Druento 0 - 3
Le Pagelle
Conti 6: Poco impegnato, si disimpegna bene anche con i piedi.
Pascarella 6: Buona la prova in fase difensiva
Termini 6,5: Puntuale e preciso in ogni intervento
Sportiello 6: Troppo innamorato del pallone, deve giocare di più con i compagni. Paga come molti altri, lo scarso impegno negli allenamenti della settimana.
Cannella 7: Sguscia in ogni luogo e cerca lo scambio con i compagni e la conclusione a rete.
Meneghini 6: Commette molti errori di posizione, quando indietreggia di qualche metro e si mette al servizio dei compagni recupera più palloni e gioca meglio.
Romagnoli 6: Lavora molti palloni sulla fascia, a volte pecca per mancanza di cattiveria agonistica.
Delfino 6: Buono il suo lavoro sulla fascia, deve mettere più grinta.
Atzori 6,5: Il piccolo attaccante del Druento vede la porta come pochi. Deve migliorare il suo lato comportamentale.
Ligato 5: La squadra è migliorata sotto l'aspetto tecnico, ma dal punto di vista comportamentale ha fatto dei passi indietro. Le regole nel calcio sono una cosa seria, e molti dei suoi calciatori non sempre le rispettano, vanificando, a volte, il lavoro di tutti, dirigenti in primis, che fanno sacrifici per il mantenimento della squadra stessa. Nessuno perde di vista che il calcio è, per prima cosa un divertimento, ma per divertirsi bisogna rispettare i ruoli e il lavoro degli altri. Quando il tecnico riuscirà ad inculcare questa idea di pensiero si potrà ritenere soddisfatto.
sabato 13 marzo 2010
LE PAGELLE DI DRUENTO - VENARIA
Voto 10 ai nostri tifosi presenti sugli spalti.
Conti 6,5: La difesa fa buona guardia e Riky non è quasi mai impegnato, nell'unica occasione per il Venaria si fa trovare pronto e vola sulla sua sinistra neutralizzando un pallone che sarebbe finito dentro.
Pascarella 7,5: Migliore in campo. Lotta, corre, pressa. Un leone in campo.
Termini 7: Il capitano è una sicurezza, un muro insormontabile.
Sportiello 6,5: Sulla fascia è spesso imprendibile, potrebbe fare di più migliorando sulle rimesse laterali e facendo girare meglio al palla.
Cannella 6,5: Lotta sempre come un guerriero ma sbaglia tanto sotto porta.
Meneghini 6,5: Ottime geometrie in mezzo al campo, buone le conclusioni a rete. Il mister pretende di più da lui.
Romagnoli 6,5: Sulla fascia è il pericolo numero 1 per la difesa del Venaria, però non mette la grinta necessaria per fare la differenza. Uno come lui potrebbe fare 5 gol a partita.
Tota D. 6: Non sta bene per via di un fastidio muscolare che lo tormenta. Quando tornerà in forma ne riparliamo.
Atzori 6: Il piccolo centravanti si muove in continuazione, ma in questa partita non riesce a trovare il guizzo vincente.
Delfino 6: Torna tra i convocati dopo 15 giorni d'assenza per via dell'influenza. Deve recuperare il ritmo.
Ligato 5,5: La monovra è spesso fluida ma la squadra appare un po sulle gambe, imballata e lenta. Deve lavorare di più.
IL MIGLIORE IN CAMPO
Questa settimana, la palma del migliore in campo va al roccioso difensore Filippo PASCARELLA. Il terzino del Druento, nella partita contro il Venaria si è distinto per grinta, tenacia, forza. Non ha fatto vedere palla al suo diretto avversario e ha avviato innumerevoli azioni di gioco. Bravo anche dalla bandierina. Raggiunto dai nostri microfoni, al termine della partita chiediamo a Filippo a chi vorrebbe dedicare questa palma di migliore in campo: " Sicuramente a mio cugino, oggi infatti, è il decimo anniversario dalla sua scomparsa, lo porterò sempre nel mio cuore".
Parole belle e significative quelle di Filippo, un ragazzo educato e sincero. Bravo.
mercoledì 10 marzo 2010
L'EVOLUZIONE TECNOLOGICA NEL CALCIO SI FERMA A ZURIGO
L’Ifab (International Football Association Board), ha detto No! Nel 124° General Meeting che si è tenuto a Zurigo sabato 6 Marzo corrente anno, l’organismo internazionale, istituito a Londra nel 1886, che è composto di soli 8 membri, integrato nella struttura della FIFA, che ha il potere di stabilire qualsiasi modifica ed innovazione delle regole del gioco del calcio a livello internazionale e nazionale, vincolando alla loro osservanza tutte le federazioni, organizzazioni ed associazioni calcistiche, che svolgono il calcio a livello professionale e dilettantistico, escluso il solo livello amatoriale, ha bocciato la proposta del pallone dotato di microchip integrato per stabilire se ha varcato una linea.
Noi umili tifosi, sostenitori dello sport più bello del mondo, ci domandiamo il perchè, in altri sport come Tennis e Hockey si fa ricorso al famoso occhio di falco mentre nel Calcio appare difficilissimo applicare un marchingenio in grado di rendere giustizia a tutto l’insieme.
Non ci sembra una buona soluzione lasciare alla discrezionalità dell’arbitro e al lontano occhio del guardalinee una grossa responsabilità come quella di assegnare o non assegnare un gol valutando se il pallone abbia varcato o meno la linea di porta. Non stiamo parlando della moviola i campo, che merita un discorso a parte, ma di un semplice microchip integrato.
Sull’introduzione della tecnologia nel calcio ci sono pareri discordanti in tutte le sedi e in ogni ambiente: bar, luoghi di lavoro, piazze, per strada, ognuno col proprio pensiero in merito, condivisibile o meno ma da accettare. Del resto, niente è sbagliato se non si ha la controprova che quello che viene detto non è giusto. Sicuramente la tecnologia non deve entrare nel calcio per sostituire gli aspetti umani, che sono la cosa che rende grande questo sport, ma per aiutare gli arbitri ai fini della regolarità del gioco. I signori che gestiscono questo meraviglioso sport devono sapere che tutti noi spettatori siamo più che convinti che gli arbitri sbagliano in buona fede, ma se sbagliano vanno aiutati con sistemi tecnologici che hanno solo il fine di migliorare e non deteriorare questo sistema.
Noi addetti ai lavori conosciamo benissimo i sacrifici che una squadra compie per raggiungere un risultato importante, partendo dal presidente che sborsa i soldi finendo al tifoso che non mangia pur di seguire la squadra e passando per il calciatore che si allena ogni giorno per migliorare le sue prestazioni, e ci sembra assurdo vanificare tutto questo per colpa di banali errori come il fuorigioco non sanzionato dall’arbitro Ovebro che ha permesso al Bayern di superare la Fiorentina nella partita di andata degli ottavi di Champions League o la mano di Henry nello spareggio per accedere ai mondiali in Sudafrica tra Francia e Irlanda. Ma ancora più assurdo è che questi disastri avvenuti sotto gli occhi di tutti sono passati inosservati agli occhi dei membri dell’Isab.
Non chiediamo la moviola in campo per interrompere il flusso del gioco dopo ogni fallo dubbio, ma chiediamo di applicarla in casi di gioco estremi come gli errori sopra menzionati. Del resto, se non vogliamo applicare la tecnologia al calcio, che senso ha garantire tutta la tecnologia possibile alle televisioni che riprendono il calcio? Capisco privilegiare l’aspetto umano: ma mentre tu sei umano e combatti a mani nude, chi ti dà torto sta usando il bazooka.
Rosario Ligato
Noi umili tifosi, sostenitori dello sport più bello del mondo, ci domandiamo il perchè, in altri sport come Tennis e Hockey si fa ricorso al famoso occhio di falco mentre nel Calcio appare difficilissimo applicare un marchingenio in grado di rendere giustizia a tutto l’insieme.
Non ci sembra una buona soluzione lasciare alla discrezionalità dell’arbitro e al lontano occhio del guardalinee una grossa responsabilità come quella di assegnare o non assegnare un gol valutando se il pallone abbia varcato o meno la linea di porta. Non stiamo parlando della moviola i campo, che merita un discorso a parte, ma di un semplice microchip integrato.
Sull’introduzione della tecnologia nel calcio ci sono pareri discordanti in tutte le sedi e in ogni ambiente: bar, luoghi di lavoro, piazze, per strada, ognuno col proprio pensiero in merito, condivisibile o meno ma da accettare. Del resto, niente è sbagliato se non si ha la controprova che quello che viene detto non è giusto. Sicuramente la tecnologia non deve entrare nel calcio per sostituire gli aspetti umani, che sono la cosa che rende grande questo sport, ma per aiutare gli arbitri ai fini della regolarità del gioco. I signori che gestiscono questo meraviglioso sport devono sapere che tutti noi spettatori siamo più che convinti che gli arbitri sbagliano in buona fede, ma se sbagliano vanno aiutati con sistemi tecnologici che hanno solo il fine di migliorare e non deteriorare questo sistema.
Noi addetti ai lavori conosciamo benissimo i sacrifici che una squadra compie per raggiungere un risultato importante, partendo dal presidente che sborsa i soldi finendo al tifoso che non mangia pur di seguire la squadra e passando per il calciatore che si allena ogni giorno per migliorare le sue prestazioni, e ci sembra assurdo vanificare tutto questo per colpa di banali errori come il fuorigioco non sanzionato dall’arbitro Ovebro che ha permesso al Bayern di superare la Fiorentina nella partita di andata degli ottavi di Champions League o la mano di Henry nello spareggio per accedere ai mondiali in Sudafrica tra Francia e Irlanda. Ma ancora più assurdo è che questi disastri avvenuti sotto gli occhi di tutti sono passati inosservati agli occhi dei membri dell’Isab.
Non chiediamo la moviola in campo per interrompere il flusso del gioco dopo ogni fallo dubbio, ma chiediamo di applicarla in casi di gioco estremi come gli errori sopra menzionati. Del resto, se non vogliamo applicare la tecnologia al calcio, che senso ha garantire tutta la tecnologia possibile alle televisioni che riprendono il calcio? Capisco privilegiare l’aspetto umano: ma mentre tu sei umano e combatti a mani nude, chi ti dà torto sta usando il bazooka.
Rosario Ligato
domenica 7 marzo 2010
POSIZIONI DA TENERE QUANDO IL PORTIERE AVVERSARIO RILANCIA LA PALLA
IL REGISTA SI ABBASSA FINO ALLA LINEA DEI DIFENSORI, IL CENTRALE DI DIFESA SI STACCA PRONTO A CHIUDERE OGNI SPIZZICATA MA LA PALLA NON DEVE MAI PASSARE PERCHè I TERZINI DEVONO PRENDERE IL PALLONE DI TESTA SENZA FARLO RIMBALZARE. I 2 CENTROCAMPISTI ESTERNI STRINGONO FINO ALLA LUNETTA DEL CENTROCAMPO.
MOVIMENTO DEL REGISTA
IL REGISTA VA INCONTRO AD OGNI COMPAGNO CHE HA LA PALLA PRONTO A SCAMBIARLA CON LO STESSO O A CAMBIARE FRONTE DI GIOCO SCEGLIENDO LO SCHEMA MEGLIO ADATTABILE IN QUEL MOMENTO.
Diego studia bene questi movimenti.
POSIZIONI NELLE RIMESSE LATERALI A FAVORE
IL REGISTA VA INCONTRO PER RICEVERE PALLA, IL CENTROCAMPISTA DI DESTRA DA' PROFONDITà SULLA FASCIA, MENTRE IL CENTROCAMPISTA DI SINISTRA STRINGE IN MEZZO.
IL CENTALE DI DIFESA SI STACCA INDIETRO PRONTO A RICEVERE E IL TERZINO SINISTRO SI POSIZIONA IN LINEA COL PALO.
POSIZIONI IN FASE DIFENSIVA SU RIMESSA OSPITE
Il centrocampista di sinistra scala e prende l'ultimo uomo in zona difensiva, il terzino sinistro scala e fa il libero staccato, il centrale difensivo prende a uomo l'altro attaccante. Il terzino destro sta nella posizione del battitore, mentre il regista è pronto a chiudere ogni inserimento ospite.
sabato 6 marzo 2010
IL DRUENTO TORNA ALLA VITTORIA
REBAUDENGO - DRUENTO 0 - 3
LE PAGELLE
Conti 7: Poco impegnato ma effettua 2 grandi parate. Sta tornando quel grande portiere di qualche mese fa.
Pascarella 7: Buona la prova del terzino druentino, tatticamente intelligente e abile in marcatura.
Termini 7: Insuperabile, chiude ogni azione offensiva ospite. Un vero capitano.
Sportiello 7: Potrebbe diventare un grande calciatore di fascia, ha una falcata degna del miglior Maldini, ma deve migliorare sul colpo di testa e sulla marcatura.
Meneghini 7: Ottime geometrie in mezzo al campo, fornisce assist a ripetizione. Rispetto alla partita di 7 giorni fa recupera molti palloni in mezzo al campo. Deve migliorare in fase difensiva e sulle palle alte.
Romagnoli 7: Sulla fascia è un pericolo per la difesa ospite, bravo nella profondità e veloce nelle ripartenze. Ottimo il suo lavoro nel gioco aereo.
Cannella 7: Parte largo sulla destra, semina chilometri ed è imprendibile per i difensori avversari, si cala bene nella parte e gioca una delle sue migliori partite con la maglia del Druento. Deve essere più altruista in zona gol.
Atzori 7: Il piccolo attaccante del Druento migliora di partita in partita, anche se, deve curare la posizione in fase difensiva e nel gioco di sponda. Una prova molto incoraggiante per il futuro.
Nota di merito per Tota Daniele che nonostante l'infortunio era in panchina a soffrire con la squadra, bravo, esempio per i compagni.
Ligato 6: La squadra vince e convince ma lui dovrebbe curare maggiormente i dettagli. Caro mister, la squadra nelle palle alte non fa la differenza, pensi a trovare una soluzione negli allenamenti.
lunedì 1 marzo 2010
Lo stretching
Nel 1980, in seguito alla pubblicazione e diffusione del libro di Bob Anderson, gli esercizi di stretching (allungamento muscolare statico) sono stati inseriti nelle routine di allenamento di pressoché tutte le discipline sportive. Le motivazioni di Anderson nel sostenere la validità dello stretching si basano essenzialmente su un’osservazione: se si vuol ottenere un allungamento della muscolatura prima dello sforzo, si devono evitare esercizi di rimbalzo perché in questo modo le strutture nervose periferiche (fusi neuromuscolari), registrando una brusca variazione di tensione e lunghezza, tendono ad accorciare la muscolatura per difenderla. Contrariamente, assumendo una posizione statica al limite della soglia della tensione avvertita si abituano le medesime strutture ad un incremento in lunghezza delle fibre muscolari. Gli esercizi di allungamento sono particolarmente utili nelle situazioni cliniche quando in seguito all’immobilizzazione di un arto o di una articolazione i tessuti molli si accorciano e con opportune procedure (spesso PNF) assistite (fisioterapista) vengono gradualmente riportati nelle condizioni iniziali cioè quelle che esistevano prima dell’infortunio. Lo stretching è consigliato per le persone anziane che si dedicano ad un’attività fisica moderata perché l’esercizio “dolce” è più adatto ad una muscolatura resa meno elastica e reattiva a causa dell’età. E nello sport agonistico ? Va precisato che gli argomenti a favore sono supportati da deduzioni scientifiche corrette e da esperienze pratiche ma non da studi rigorosi e che i pochi in circolazione fino al 2000 erano estremamente carenti.
Nel corso degli anni si sono attribuite a questa tipologia di esercizio numerose proprietà:
la riduzione del rischio di incidenti muscolari, se praticata prima dell’allenamento
la riduzione dell’indolenzimento muscolare, se praticata dopo l’allenamento o la gara
una sensazione di un accresciuto benessere e rilassamento
un incremento della forza esplosiva del muscolo e della mobilità articolare.
Nel corso degli ultimi dieci anni sono state pubblicate numerose ricerche sull’argomento che hanno analizzato i punti di cui sopra. Ultima in ordine di tempo ed assai completa riguarda 2388 atleti agonisti distribuiti tra Australia, Norvegia e Stati Uniti e specialisti dell’atletica, del ciclismo del calcio e del nuoto.
I risultati sono stati pubblicati nell’agosto 2008 e si possono tradurre in alcune osservazioni pratiche:
Gli esercizi di stretching prima dell’allenamento o della competizione non hanno alcuna efficacia preventiva sul rischio d’infortunio.
Gli esercizi svolti dopo l’allenamento non riducono il dolore da affaticamento sia che vengano effettuati subito dopo l’allenamento che nei giorni successivi.
Gli esercizi effettuati prima della gara non migliorano la prestazione.
Solo su periodi lunghi possono portare ad un miglioramento dell’estensibilità muscolare.
Questa condizione è più utile in alcune discipline come la ginnastica artistica, la danza, i tuffi, mentre è meno determinante nel calcio nel basket o nella pallavolo.
Nessuno è in grado di dire quale sia lo stato di flessibilità più congeniale alle diverse discipline.
Lo stretching non è una componente indispensabile nella fase di riscaldamento, tuttavia può essere, individualmente, un utile componente aggiuntiva.
Gli esercizi di allungamento statico effettuati dopo un intenso lavoro muscolare (partita o allenamento) non facilitano il drenaggio muscolare a causa del tipo di compressione che innescano localmente. La muscolatura immediatamente dopo essere stata sottoposta a tensioni violente e ripetute può presentare delle microlesioni diffuse. Se si eseguono esercizi di allungamento statico è possibile provocare un aumento delle piccole interruzioni del tessuto muscolare causando una contrazione riflessa di difesa, il contrario di quanto si vuole ottenere
Nel corso degli anni si sono attribuite a questa tipologia di esercizio numerose proprietà:
la riduzione del rischio di incidenti muscolari, se praticata prima dell’allenamento
la riduzione dell’indolenzimento muscolare, se praticata dopo l’allenamento o la gara
una sensazione di un accresciuto benessere e rilassamento
un incremento della forza esplosiva del muscolo e della mobilità articolare.
Nel corso degli ultimi dieci anni sono state pubblicate numerose ricerche sull’argomento che hanno analizzato i punti di cui sopra. Ultima in ordine di tempo ed assai completa riguarda 2388 atleti agonisti distribuiti tra Australia, Norvegia e Stati Uniti e specialisti dell’atletica, del ciclismo del calcio e del nuoto.
I risultati sono stati pubblicati nell’agosto 2008 e si possono tradurre in alcune osservazioni pratiche:
Gli esercizi di stretching prima dell’allenamento o della competizione non hanno alcuna efficacia preventiva sul rischio d’infortunio.
Gli esercizi svolti dopo l’allenamento non riducono il dolore da affaticamento sia che vengano effettuati subito dopo l’allenamento che nei giorni successivi.
Gli esercizi effettuati prima della gara non migliorano la prestazione.
Solo su periodi lunghi possono portare ad un miglioramento dell’estensibilità muscolare.
Questa condizione è più utile in alcune discipline come la ginnastica artistica, la danza, i tuffi, mentre è meno determinante nel calcio nel basket o nella pallavolo.
Nessuno è in grado di dire quale sia lo stato di flessibilità più congeniale alle diverse discipline.
Lo stretching non è una componente indispensabile nella fase di riscaldamento, tuttavia può essere, individualmente, un utile componente aggiuntiva.
Gli esercizi di allungamento statico effettuati dopo un intenso lavoro muscolare (partita o allenamento) non facilitano il drenaggio muscolare a causa del tipo di compressione che innescano localmente. La muscolatura immediatamente dopo essere stata sottoposta a tensioni violente e ripetute può presentare delle microlesioni diffuse. Se si eseguono esercizi di allungamento statico è possibile provocare un aumento delle piccole interruzioni del tessuto muscolare causando una contrazione riflessa di difesa, il contrario di quanto si vuole ottenere
Iscriviti a:
Post (Atom)